Antonio Justel Rodriguez

DEI FIGLI DI CAINO



... in aperta battaglia, affrontando il cane con i loro anelli di ferro,
porterò la mia paura e la mia disperazione,
- e lo strappo dell'ultima nota -
e usato per recintare
brilla,
la libertà,
strapperò alla morte il suo potere,
- la rosa più pura dei nostri dei feriti -
e hai abbandonato il mio spirito in una canzone,
e, così, il mio corpo e la mia forza;
... c'è stata troppa opacità, troppi tremori
e azioni e stermini contro il dono degli occhi:
quello sguardo che ripara e salva l'essere, le sue rovine e il suo splendore;
...devo esercitarmi in questo mestiere di calpestare contemporaneamente a un fiume,
un tortuoso angoscioso, un mare senza spina dorsale, e vivere;
...che questo è ciò che è ora ed ora istituisco,
che un filo d'erba accede al fuoco nella mia bocca.
***
Antonio Justel/Orione di Pantheseas
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***

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Veröffentlicht auf e-Stories.org am 07.06.2025.

 
 

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