Mi getto alle spalle
le vestigia cadenti
di struggenti memorie
di un percorso terreno
che è stato una corsa ad ostacoli.
Mi smarrisco
mentre il sole muore.
Sulle ali delle mie ormai amiche
delle mie ormai simbiotiche amiche
chimere
volano via le residue emozioni
dei miei desideri futuri.
Il vespro sciorina le sue mistiche organze
tra le pieghe dell'anima
ed intanto la mia lealtà verso Dio
trova ostello tra brumosi spazi di quiete.
Una brezza soave blandisce le ali
delle mie favolose chimere
mentre neonate stille di pianto
come specchi riflettono
il sorriso della luna.
Le tenebre incipienti
gettano le cimose
delle proprie gramaglie
sulla luce evanescente
di questo giorno
ormai giorno non più.
Il mio cuore indossa i paramenti sacri
per libare a fondo il graal del tormento.
Dei miei verdi deliri
null'altro mi resta
se non un irridente simulacro
a ricordarmi
gioie lontane
su lidi nel tempo smarriti.
Spesso ho battezzato il tormento
ed ho patito per le iniquità della vita.
Ancor più sovente
le mie mani hanno racchiuso
serti di dumi
ed ho gioito nel salmodiare al creato
tutto il mio inascoltato dolore.
Dio Onnipotente
ho la sensazione di vederti
di vedere la tua misericordia
ammantata da un fulgore di sconfinato amore.
Difficilmente riesco a redimermi
da questo mio eremitaggio terreno
tanto difficilmente
quanto per il sole privarsi dei suoi raggi.
La mia mente a quest'ora
dipinge esclusivamente variopinte fantasie
inquiete fantasie che volano via
che tornano
ma più non trovano
l'universo che avevano lasciato
nel bene
nel male.
Il vespro mi regala un caleidoscopio
di sfumature
di diafani
ora fiochi ora intensi ologrammi
di emozioni vissute.
Quando il sole tornerà a sorridere
la mia mente tornerà a scintillare di vibranti colori.
Sono un cercatore di pepite nel torrente del tormento
sono un esploratore di lande d'amore
intarsiate tra i riverberi di una preghiera.
Anche questa notte scivola via
come metafisico glissando
di un'arpa invisibile
remota.
Tra poco l'aurora irradierà
i cristalli davanti a me
ed io innalzerò in un carme
con profondissimo afflato
tutto il mio dolore
fuso con l'eco di un carillon
che inarrestabile ascende
dalle altere
indecifrabili
segrete dell'anima.
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Veröffentlicht auf e-Stories.org am 29.04.2013.
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